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693 - Giveaway!


694 - Consigli per un uso efficace della Pagina Facebook

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Tempo fa, avevo dato alcuni consigli, basati sulla mia personale esperienza e osservazione ormai quasi ventennale, utili nella fase preparatoria del grande salto, quello da molte sognato: poter realizzare dal proprio hobby una onesta fonte di reddito.

Oggi vorrei continuare il discorso, con un nuovo decalogo su quello che, sempre secondo me, è un efficace uso del social netwoork più conosciuto e utilizzato in Italia: Facebook

Non sto a dirvi di cosa si tratta, perché penso sia ormai notissimo.
Come anche penso già tutte sappiate che questo social network offre, accanto alla possibilità di avere un Profilo personale chiamato anche Diario - utile per poter conversare con i propri amici - anche quella di aprire una Pagina per uso professionale, fantastica per promuovere la nostra attività, qualunque essa sia.
La Pagina è infatti utilizzata sia da grossi marchi, che da personaggi noti della cultura e dello spettacolo, che da artisti o artigiani, anche di nicchia, che vogliano far conoscere e crescere la loro attività.

Trovo la Pagina di Facebook un mezzo utilissimo e davvero efficace non solo per farsi conoscere ma anche e forse soprattutto per avere un dialogo costante, semplice e immediato con le persone che apprezzano il nostro lavoro, decidendo di seguirci.

Mi riferirò dunque, in questo decalogo - ovviamente sempre di 11 punti ;) - esclusivamente all'uso della Pagina, e non del Profilo, che invece rimane un'attività del tutto personale, da portare avanti nel modo che riteniamo più utile o divertente per noi.

Come sempre, ricordate che queste sono solo mie indicazioni, basate sulla mia esperienza e sull'osservazione di moltissime altre Pagine, italiane e straniere, e non dunque leggi universali. Spiluccatele come e quanto volete prendendo solo quello che può essere utile per voi.


When she dreams - disponibile la stampa


Consigli per un uso efficace della Facebook Page

- Prima indicazione universale valevole sempre e in ogni occasione: siate voi stesse. Considerate la Pagina una naturale continuazione del vostro lavoro e uno specchio fedele della vostra personalità. Quello che in fondo offrite e volete sia conosciuto è un brand: difficilissimo tradurre questa espressione in italiano. In poche parole, il brand è ciò che maggiormante ci caratterizza nel nostro lavoro, e che dovrebbe essere esteso in ogni nostra emanazione. Dunque se il nostro è uno stile semplice, che la semplicità ci caratterizzi ovunque. Se il nostro è uno stile colorato, i colori saranno ciò che portiamo sempre con noi. Se siamo eleganti, che l'eleganza sia il nostro marchio identificativo. Se siamo fotografi e la nostra specialità è l'uso della luce, questo dovrebbe essere espresso in ogni modo. Sempre però tutto con grande naturalezza. Essere se stessi è infatti essere capaci di mostrare un nostro momento di tristezza seppure la nostra è una pagina basata sulla comicità. Naturalezza dunque, equilibrio, sempre però caratterizzati dal nostro stile.

- Siate sempre chiarissime e possibilmemte coincise. Facebook è un mezzo veloce, non è come il blog sul quale possiamo approfondire e soffermarci più a lungo sui nostri contenuti. In poche immediate parole, accompagnate o meno da un'immagine, da un link di approfondimento o da un breve video, cercate di rendere chiaro ciò di cui state parlando. Soprattutto questo dovrà essere chiaro anche a chi dovesse essere lì a leggervi per la prima volta. Allo stesso tempo non date dunque mai nulla per sottinteso: qualsiasi sia la creazione di cui state parlando, descrivete brevemente ogni volta di cosa si tratta.

- Evitate i cripticismi. In una Pagina - ricordate sempre che qui stiamo parlando della Pagina e non del Profilo - scrivere la frase sibillina, non crea pathos, ma nella gran maggioranza dei casi solo nervosismo in chi sta leggendo.

- Siate selettivi nei vostri contenuti. Ogni volta che state per schiacciare su invio, riflettete: è assolutamente indispensabile che io pubblichi questo post? Sia si tratti di un vostro contenuto, sia si tratti di qualcosa che state condividendo da altri canali, riflettete sempre bene prima di inviare. Siamo sopraffatti da immagini, frasi, aforismi, e quant'altro. Non è sempre necessario condividere tutto. Se proprio non riuscite ad essere selettivi provate a darvi la regola di uno, massimo due post al giorno.

- Non siate invadenti. Richiedere continuamente like, taggare regolarmente le persone sui vostri contenuti, inviare messaggi privati di promozione, non sono azioni, a mio parere, consigliabili. Non sortiscono buoni effetti, al contrario, potrebbero stancare e allontanare chi aveva deciso di seguirvi. Curate la vostra pagina o il vostro profilo con contenuti e condivisioni utili, belli, corretti: questo è l'unico e vero modo per attrarre a voi gli altri.

- Coinvolgete chi vi segue. Con domande, richieste di pareri, fate che il vostro sia sempre più un dialogo e non un monologo: è utilissimo, oltre che gradito.

- Premiate le persone che vi seguono con piccoli doni, offerte, iniziative studiate e realizzate solo per loro. E' un modo per ringraziarli, per mettere in circolo energia buona in modo gratuito (ricordate che l'energia messa in circolo, di qualunque tipo sia, torna sempre!) e per attrarre nuove persone tramite il passaparola - uno dei più potenti metodi pubblicitari dell'era di internet. 

"Quando non hai niente da dire, non dire niente". E' attribuita a Charles Caleb Corton questa massima, e io la trovo perfetta e più volte la utilizzo su di me. Non abbiate paura di non dire niente, di essere assenti per qualche giorno o settimana. Tutti attraversiamo periodi di stanchezza, di poca creatività, di poca motivazione. Meglio in quei momenti staccare tutto e assentarsi, piuttosto che forzarsi a scrivere o mostrare qualcosa solo per esserci.  Un sano stacco, una buona distanza, faranno benissimo a voi e non saranno di alcun problema per chi vi segue, che vi vedrà tornare, al momento giusto, con il giusto umore e la vera voglia di esserci: cosa dicevo nel decalogo sulla professionalità? Tutti abbiamo antennine captanti. La svogliatezza si sente subito. Evitarla è facilissimo. Basta assentarsi quel tanto che occorre per riprendere fiato. (Sempre che queste pause non diventino troppo lunghe o troppo frequenti: in questo caso si tratta di un campanello d'allarme che bisogna indagare e cercare di risolvere, specie se il nostro è un lavoro, e non un hobby).

- Siate corrette. Ogni volta che postate citazioni o immagini altrui fate in modo di rendere ben chiaro chi è l'autore. E' innanzitutto corretto verso chi ha creato, ma anche per le persone che vi seguono, che hanno il diritto di approfondire, volendo, ciò che proponete. Se di un'immagine o di una citazione non conoscete la fonte, è semplicissimo ciò che dovete fare: non condividetela! Correttezza verso gli altri, sparge correttezza e chiama correttezza verso voi stesse.

- Evitate le polemiche. Evitate di portare e condividere nella vostra pagina di lavoro liti, offese, polemiche inutili, brutture. Non fa bene a voi per primi, non fa bene a chi legge. Allo stesso tempo esigete rispetto dai vostri followers: cancellare commenti offensivi (verso voi, o verso altri) non è maleducazione, anzi. Bloccare le persone che non si comportano correttamente non è mancanza di apertura. La vostra Pagina sui social è la vostra casa. Consideratela sempre in questo modo, abbiatene voi per primi cura e rispetto, vigilate affinché chi la frequenta faccia altrettanto.

 - Siate generose. Pubblicizzate ciò che vi piace, ciò che vi fa battere il cuore. Non abbiate paura se anche si tratta di artisti/artigiani che operano nello stesso vostro settore: c'è spazio per tutti! Siate generosi anche nel condividere notizie utili o tutorial a chi sia interessato ad apprendere la vostra stessa disciplina. La generosità è anche un infallibile portafortuna. Non dimenticatelo.


Music fairy - disponibile la stampa


Spero questi consigli - che ripeto, vengono solo dalla mia osservazione e niente più - possano esservi utili.
Se avete qualcosa da aggiungere, o commentare, sarà utile e interessante leggerlo.


Un caro saluto e alla prossima!
 

695 - Autunno è un quadro astratto

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... Che mi sono divertita a colorare.
(Sperando nell'indulgenza della natura, che comunque non ha mai rivali :))


696 - come se foste con me - nel mio studio, ora

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Buon dì della Luna da un angolino del mio studio.
I miei due tavoli - uno vissuto e uno volutamente immacolato - un dipinto appena finito in attesa di essere preparato per il suo viaggio.
I miei libri, le mie ispirazioni. I miei strumenti di lavoro.
La forte luce che entra dalle finestre.
La stanza accanto, separata dai vetri gialli e blu, è la cucina: una via privilegiata per preparare infusi e tè.
Mi piace, mentre lavoro, alzare lo sguardo verso la portafinestra che dà sul giardino: ogni stagione ha i suoi riferimenti che cerco costantemente e riconosco.
Ora sono il giallo dei fiori del topinambur. le gemme delle peonie. i settembrini in ritardo, le eriche. i bocci delle camelie e le ultime rose.
Fuori il vento mescola tutto, agita i rami degli alberi alti, stacca e porta via foglie secche e leggere come carta.
Un cane abbaia - uno in lontananza gli risponde.
I cristallimobiles che ho appeso all'esterno tintinnano forte dentro un cielo azzurrissimo.
- come se foste con me -

697 - Cielo toccato, terra mia - il dipinto di Davide

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Cielo toccato, terra mia

Nella camera di Davide, due anni, c'è ora un dipinto tuttosuo.
Lo ha voluto per lui la sua mamma, chiedendomi di realizzarlo appositamente, inserendo al suo interno alcuni simboli ed elementi che voleva lo accompagnassero e proteggessero nella sua crescita.   
Ed eccolo il dipinto finito.
Il titolo l'ho preso in prestito dal testo di una filastrocca di Bruno Tognolini:
Cielo toccato, terra mia.
La filastrocca continua poi con: "apro le braccia e via".
Mi sembrava un ulteriore splendido augurio... e che possa essere sempre così!

 



Cielo toccato, terra mia misura cm 80x80,  è realizzato con tecnica mista su legno, e lo potete trovare anche nel mio sito, nella pagina dedicata ai dipinti su commissione.  




Vi ricordo che, diventandone followers, potete anche seguirmi sulla mia pagina facebook, che aggiorno quasi ogni giorno con notizie relative al mio lavoro, iniziative speciale per gli iscritti, e non solo.

Un abbraccio e buona Domenica!



698 - Ancora giardini segreti? Già, ancora giardini segreti :)

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No, non passa mai la mia voglia di giardini segreti.
Li cerco ovunque, li sogno, li osservo in foto, li immagino.
Osservarli in autunno ha qualcosa di intimo, delicato.
Ho l'impressione che il sonno scenda dall'alto verso il basso.
E che la buona stagione stia respirando sotto le acque, così come sotto la terra.
Così, come dentro di noi.



E mentre l'autunno li disegna, penso: - Forse quest'anno tornerà la neve.
Torneranno il silenzio, la magia.
Tornerà la pacificazione.
La promessa.
Nel patto infinito delle stagioni.

***


Dorme la buona stagione sul fondo del mio lago e Forse quest'anno tornerà la neve sono due miei nuovi dipinto originali.
Misurano ognuno cm 20 x 20, sono realizzati con tecnica mista su legno, e da oggi li trovate disponibili nel mio shop.
Grazie per essere passati da qui, un caro saluto e alla prossima.


699 - oggi nel pomeriggio, a Rapallo: un Aperilibro con me? :)

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se per caso vi trovate a trasitare per questi porti... :)

700 - tutto sulle stampe: dalla nascita, al packaging, alla spedizione

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Mi rendo conto scrivendone il numero nel titolo che si tratta del mio settecentesimo post! Però, ne avevo di cose da dire!  E grazie a tutti voi che per settecento volte siete passati da qui :)

E per il mio settecentesimo aggiornamento di questo blog vorrei parlarvi delle mie stampe, ma questa volta in maniera davvero molto dettagliata. 
Voglio descrivervi tutto il processo che uso per prepararle, stamparle, impacchettarle, spedirle, fotografando e descrivendo ogni passaggio. Quasi una sorta di tutorial. 
Sperando possa interessarvi e magari anche esservi utile.

***

Questo pomeriggio, ho preparato tre delle mie stampe, in partenza per Roma. 
Ed ecco come è avvenuto, e come avviene ogni volta, tutto il processo.


Ogni stampa inizia, oltre che con un dipinto da stampare, con una buona carta su cui stamparle. Partiamo da qui.
Dalla carta.


Questa è quella che ho scelto e uso io: Albrecht Dürer di Hahnemühle.
Volevo una carta pesante, ruvida, opaca, di colore bianco naturale, acid-free, con una trama filigranata simile alle bellissime carte per acquarello. 
Mi sono molto informata e ne ho provate molte, prima di trovare quella che stavo cercando. 
E' una carta pregiata, che non si trova facilmente in commercio. Io l'ho trovata e me la procuro presso un rivenditore di Milano. Ogni scatola contiene 25 fogli.


Per preparare l'immagine alla stampa utilizzo il programma Aperture di Apple. 
E' uno dei tanti disponibili, c'è una vasta scelta in questo senso. Non essendo però io molto tecnologica mi sono fermata a questo che trovo facile e immediato da usare. 
Per ogni immagine scelgo la definizione migliore (che possiedo solo io: le immagini che pubblico su internet sono tutte a bassissima definizione; stampate produrrebbero una resa grafica sgranata, sfuocata, molto scarsa; questo è ovviamente un modo per proteggere la proprietà del copyright e garantire a chi le acquisterà di possedere una stampa certificata di alta qualità), le dimensioni, imposto i giusti parametri, premo invio.
Ciò dà inizio al processo di stampa vero e proprio.



 

Ed eccole le tre stampe preparate oggi che escono dalla stampante.
Si tratta di tre fate che, come dicevo, voleranno verso la capitale.
Io stampo solo su richiesta, dunque ogni volta realizzo le stampe appositamente per voi. 
La stampante che uso è una Epson Stylus R1900, una stampante a getto d'inchiostro, professionale, per immagini di alta qualità.



 Una volta stampate le lascio asciugare qualche minuto, poi in basso a sinistra appongo il titolo.



 Sulla destra invece le autentico con la mia firma.


Eccole tutte e tre assieme :)
E' ora il momento di girarle...



Sul retro infatti, con un timbro ad inchiostro rosso,


 e nuovamente la mia firma,


certifico che si tratta di mie stampe autentiche.


Una volta finito il processo di stampa e autentificazione, inizia quello che le porterà all'invio.
Per prima cosa compilo la ricevuta di acquisto, che viaggerà con le stampe stesse.



Dopodiché, per renderle sicure al cento per cento, prendo una tavoletta di compensato (me le faccio appositamente tagliare dal falegname) e la unisco alle stampe: serve per rendere la busta più stabile, sicura, in modo che non possano in nessun modo essere piegate o sgualcite.



Adesso metto le stampe, la ricevuta, un paio di biglietti da visita e una sorpresa  che aggiungo sempre come piccolo dono, in una busta di cellophane. (Non l'ho fotografata, la sorpresa,  altrimenti che sorpresa sarebbe :))


Infine, infilo tutto nella busta imbottita a bolle d'aria (io uso le Rajabul di Rajapack).


Scrivo, in due piccole nuvole che disegno ogni volta, l'indirizzo del destinatario e del mittente, metto sopra al mittente un piccolo adesivo che mi identifica e, sovente, personalizzo la busta con un piccolo disegno.
A questo punto le stampe sono pronte per il loro viaggio.
Le spedisco tramite Raccomandata delle Poste, un metodo non velocissimo (4/5 gg per la consegna) ma molto sicuro, in quanto può essere tracciato on line lungo tutto il percorso.

Ed è tutto.
La loro destinataria le sta aspettando.
Io aspetto il loro arrivo con lei :)

(Nel frattenpo sono arrivate, con la loro acquirente molto felice e soddisfatta :))


***

Spero per voi sia stato interessante vedere tutto il processo.

Natale si avvicina,  e una stampa è un dono unico e prezioso.
Magari non ci avevate pensato...
Beh, ci sono io che ve lo ricordo :)


La scelta è vastissima! Quasi tutto il mio repertorio può essere stampato. 
Tra loro potrete trovare l'immagine che parla al vostro cuore o quella che sarebbe perfetta per uno dei vostri cari.
E adesso sapete anche come nascono, come le preparo, come viaggiano: un piccolo valore aggiunto ad un dono prezioso.

Per qualsiasi ulteriore informazione scrivetemi senza alcun impegno.

Un caro saluto, e alla prossima,
Tiziana


701 - Nuovo dipinto: tornano le case di mare

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Mi mancavano.
Ne avevo proprio voglia, dopo una serie interamente dedicata ai giardini.
Avevo voglia di salino, di marea. Di case colorate. Di isole.
Ne avevo talmente voglia che addirittura ho lasciato che mare, solo mare, facesse da sfondo a questo dipinto.
Nessuna linea dell'orizzonte, nemmeno il cielo fa capolino.
Mare. Che avvolge tutto. Mare e basta.
Anche nel titolo che prendo in prestito da una bellissima e molto marina filastrocca di Bruno Tognolini.

***

"Il mare è tanto mare"  è un nuovo dipinto originale, realizzato con tecnica mista su legno, dalla  misura di cm 40x40, che potete trovare nel mio shop.

Un abbraccio e buon dì della Luna! :)

 

702 - Festa nel bosco, a Dicembre

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Questa è la cronaca in foto e parole di una festa privata, svoltasi nei boschi qui attorno, nei primi giorni del mese.

Siamo su un crinale. Il bosco è deserto di umani ma pieno della sua vita di bosco.

Siamo nel primo pomeriggio. Ma in Dicembre, sul versante che volge a Nord, già si sente l'odore di ombra che sale.


Il sentiero che cammina lungo tutto il crinale però è in piena luce, e l'erba approfitta della fotosintesi per crescere, anche sul fare dell'inverno. Leggevo qualche giorno fa, in un articolo sull'antica vita contadina locale, che era compito delle donne strappare questi fili preziosi, pieni di linfa nuova, per accompagnarli al fieno vecchio nel pasto degli animali. Credo che nessuno ormai svolga più questo compito, qui attorno. Ma è pieno di capre selvatiche: saranno grate sia al tenue sole che chiama l'erba, sia al fatto che possano avere, solo loro, il privilegio di mangiarla.


In natura ogni forma si ripete. Nel ramoscello staccatosi dall'albero c'è l'albero stesso.


Siamo a 700 metri di altitudine ma se guardi in basso, verso Sud, riesce sempre a fare un capolino di azzurro, dietro un ramo, tra le foglie, in un varco del bosco. 
Il mare.


Menhir in miniatura accompagnano il cammino ricordandoci la fatica mista a significati arcaici nel porli, chissà quanti anni fa.


Le ombre verso Nord sono più blu del mare stesso,


mentre l'albero morto brulica di vita. E' diventato una metropoli abitata da chissà quanti e quali esseri...


Intanto, il bosco, anche se silente, ci guarda di mill'occhi...


e la nostra ombra si staglia su una chioma. Mimetizzata.


Usciranno stasera i Krampus da quel folto?


Girando appena lo sguardo di qualche grado i colori cambiano completamente. Scolora il blu virando sui grigi e sui bruni delle brume. Non c'è più sole su questo lato a creare riflessi e contrasti. 
Sentiamo i passi di qualcosa, o qualcuno, ma nessuno si fa vedere, tra i rami, là in basso.


Piccole cataste di legna sostano pronte sotto gli alberi. Verranno a prenderla nei giorni più freddi. 
E' stata albero, adesso è tana, diventerà calore.


Iniziamo la discesa mentre il sole scende anche lui, con i grandi saluti che è solito fare prima di passare nell'altro lato del mondo.


Più sotto, sul sentiero, la piccola trattoria nel bosco, ormai serrata, aspetta il ritorno della buona stagione, e riposa. E ricorda.



Siamo sull'antica Via del Sale - notate il selciato antichissimo, levigato, perfetto, anche questo colmo della fatica e della cura di portare fin quassù migliaia e migliaia di sassi e piantarli saldamente nel terreno, così saldamente che a distanza di mille o chissà quanti anni ancora sono lì - che prima si colora di giallo e viola, e infine si incendia con l'ultimo sole,


che infine saluta davvero. E va.
Da questo momento siamo scesi con l'ombra e il bosco si è fatto scurissimo, e ancora più misterioso. E non ha più voluto essere fotografato. 
Sono fatti così i boschi. Quando basta, basta :)

***



Sono nata il 3 Dicembre all'ora del tè.
E questo, a base di sole, di bosco, di tè, è stato il mio brindisi di tanti auguri a me.
E di grazie a voi :)


703 - Sol Indiges - nuovo dipinto

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Nella notta più scura, Sole nativo, Sole invocato, Sole ritorna.

***

Sol Indiges, è un nuovo dipinto creato per celebrare le energie sottili della luce che rinasce. Il titolo è ispirato da un antichissimo rito celebrato nei nostri luoghi. E' realizzato con tecnica mista su legno, misura cm 30x30 e da oggi è disponibile nel mio shop.


***

Buon solstizio d'inverno - quest'anno il 21 Dicembre, ore 17.11 - a voi :)

704 - Il mio calendario: un dono per voi

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Come lo scorso anno avevo desiderio di fare, a chi lo gradirà, un piccolo dono come ringraziamento per la vostra presenza e compagnia. Temevo di non riuscire visto il poco tempo a disposizione, invece eccolo!
Interamente e molto artigianalmente (non solo non sono capace di usare Photoshop, nemmeno ce l'ho...) realizzato da me, anche la grafica dei mesi, con dodici immagini scelte in sintonia con il corso dell'anno.

Per scaricarlo, cliccate sull'immagine stessa che si aprirà nella grandezza giusta.
Scaricate il file.
Stampatelo, et vualà :)
Per una miglior riuscita sarebbe preferibile stamparlo su un cartoncino opaco, selezionando nella vostra stampante, come tipo di carta: matte, o archival matte (controllate le impostazioni della stampante, alcune danno questa possibilità di scelta).

Con l'augurio che possa farvi buona compagnia nel corso di giorni belli, un abbraccio affettuoso e grato,
Tiziana
 
***

La solita piccola precisazione, seppure sicuramente superflua, altrettario necessaria: questo calendario può essere scaricato e stampato liberamente, per uso personale o per farne dono. Non può esserne realizzato commercio poiché il copyrigth di queste immagini appartiene a me in esclusiva. 
***
Ancora un caro augurio, e a presto :)

705 - La gentilezza del signor De La Roche - una storia di Natale

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L’anziano signor De La Roche, rimasto solo nella sua grande casa isolata, aveva alfine ceduto agli inviti della figlia, e sempre più spesso trascorreva lunghi periodi ospite nello stabile romano dove quest'ultima dimorava assieme al marito e alla loro bambina.

La sua compagnia non si faceva mai ingombrante, avendo il vecchio signore buon carattere e modi gentili. Si rendeva anzi utile, assumendosi l'impegno di noiose commissioni e intrattenendosi con la bambina in lunghe passeggiate o pomeriggi di giochi e letture.

Era stato nella vita professore, in seguito per molti anni studioso; ciò lo aveva abituato ad una sorta di continua introspezione, di riflessioni in solitudine, così che poco era avvezzo ai modi veloci e spicci di una grande città. 
Inoltre la sua innata e sincera gentilezza, il garbo nel fare e nell’esprimersi, la mancanza di scaltrezza, non lo aiutavano certo nelle faccende che sbrigava; capitava così che in molti lo sorpassassero nelle file, nelle quali, quasi giornalmente, gli capitava di sostare a lungo. Con pazienza.

Una di queste, lo attendeva puntuale all'ascensore del grande stabile dove abitava assieme alla famiglia. Il vetusto palazzone, situato in un popoloso quartiere romano, aveva infatti un unico piccolo ascensore, che, specie nelle ore del tardo mattino, quando le donne rientravano dalla loro faticosa mattinata, costringeva a lunghi turni di salita.
E proprio lì, nell’atrio di fronte all’ascensore, il vecchio signor De La Roche, elegante in giacca, cappello, bastone, e sempre fedele al suo codice comportamentale, dava il meglio di sé, aspettando paziente che giungesse il suo, di turno.

Ma la gentilezza, non sempre viene ripagata con eguale scambio... questo il signor De La Roche, che non era certo uno sciocco, lo sapeva bene. Seppure non se ne curava.
Se ne stava anzi lì tranquillo, indugiando in saluti e sorrisi, mentre le varie sora Rosa, sora Lella, sora Assunta, gli passavano avanti, lasciandolo a scappellarsi ossequioso di fronte alle sora Tina, sora Nuccia e sora Livia che, sopraggiunte, si erano infilate di corsa nell'ascensore appena tornato al piano terra, con il signor De La Roche che teneva loro la porta aperta per permettere una più agevole entrata, e se ne rimaneva in piedi ad attendere il nuovo giro. 
Sempre che non fossero nel frattempo sopraggiunte la sora Pinuccia con le figlie, Genny e Raffaella...

Passavano i minuti, a volte le mezz’ore, mentre l'ascensore continuava cigolando il suo lento saliscendi, e il signor De La Roche osservava passargli dinanzi un'intera popolazione di condomine frettolose.

La voce si era sparsa nel palazzo. Giungendo anche alla figlia del vecchio signore e al genero. Al quale, pareva persino di scorgere sorrisetti ironici, quando si trovava a transitare nell'androne con l'elegante suocero. 
Di cui a dire il vero un po' si vergognava, per quei suoi modi ormai così anacronistici.
Cercava allora di convincere il vecchio con tanto di “Fatti furbo! Vedi sennò come ti fregano queste megere, eccheccavolo!”

Ma furbo, fregare, megere, eccheccavolo, non erano parole contemplate dal vocabolario del signor De La Roche, che ascoltato il genero, annuiva cortese. Dopodiché lo salutava, e se ne usciva pacifico per le sue commissioni.

Lasciando che la situazione rimanesse del tutto immutata.
Ovvero gentilezza, pazienza, saluti. 
E lunghe attese mentre il mondo intero gli passava avanti.

Giunse infine la bella stagione.
E con le prime giornate di primavera il signor De La Roche manifestò il desiderio di tornare per qualche tempo nella sua vecchia casa isolata. Preparò con cura i bagagli, riordinò la sua camera, dopodiché prese un treno, poi un autobus, e raggiunse il piccolo paese dove aveva a lungo vissuto negli anni di studio e ricerca.

Fu una bella estate. Di nuovo tanto tempo per le sue lunghe riflessioni, e poi passeggiate all’aria aperta, chiacchiere con i vecchi amici, i suoi libri...
Quasi non si era accorto fossero passati diversi mesi.

Glielo ricordò la figlia, nei giorni dell'ormai tardo autunno, pregandolo di tornare. “Manchi tanto a tutti” gli diceva al telefono “Alla piccola in special modo. Sapessi con quanta insistenza chiede del nonno...”

Sensibile al richiamo della nipotina il signor De La Roche chiuse nuovamente la sua dimora per migrare ancora una volta in quel di Roma, a ricominciare con file mattutine e giochi pomeridiani.
Trovò ad accoglierlo alla stazione il genero e chiacchierando degli ultimi avvenimenti si avviarono in auto verso casa per raggiungerla poco dopo.

Erano le ore centrali del mattino. Quelle della massima affluenza delle madame all'ascensore.
Scesero dall’auto. 
Il vecchio precedeva il giovane di qualche passo, mentre quest'ultimo, visto da lontano il capannello di donne in attesa, cincischiava con le valige, avendo rammentato con un certo disagio, le ormai famose vicende dell’ascensore.

Entrò alfine, rassegnato anch’egli ad una lunga attesa.
Ma mai, mai si sarebbe aspettato quello che invece avvenne, e che lo rese testimone e cantore di questa storia che fino a qui oggi è arrivata.

Perché il portone sbatté.
Le donne si girarono.
E accadde il prodigio.
La sora Nuccia con Livia e Assunta, la sora Rosa, e persino la sora Pina con Genny e Raffaella, ovvero il popolo delle eternamente de prescia, vedendoli entrare, si aprì in due ali, come il Mar Rosso di fronte a Mosè, lasciando transitare il signor De La Roche seguito da un incredulo genero, mentre le donne, sinceramente felici di rivedere il loro eroe, lo salutavano loro, con tanto di inchini e benedizioni, e gli tenevano aperta la porta per permettergli una più agevole entrata e lo invitavano a salire.

Lui, suo genero, le sue valige. E il suo sorriso gentile.

 ***



Questa del signor De La Roche è una storia vera (della quale ho solo cambiato pochi particolari).
È quasi una storia di famiglia, avendola sentita tante volte raccontare dal mio babbo, al quale l'aveva riportata lo stesso genero del signor De La Roche. 
E poiché il racconto avveniva in special modo durante i pranzi o le cene delle feste natalizie, ho avuto voglia di raccontarla a voi proprio oggi. Come fossimo seduti a mangiare assieme. 
Con un augurio di gentilezza, e un saluto affettuoso che, attraverso lo spazio ed il tempo, possa raggiungere l'anziano professore pazientemente in attesa di fronte all'ascensore :)


706 - Soprattutto buonumore - un incontro, un libro, una donna, la sua casa

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Non so bene il motivo, ma do molta importanza ai libri che leggo in inverno. Non che d'estate ci sia meno motivazione, forse c'è solo meno concentrazione, fatto sta, trovo che quello che leggo nei giorni più corti e bui dell'anno abbia su di me un impatto maggiore, mi parli di più.
E recentemente, proprio durante i giorni del solstizio d'inverno, a farmi compagnia è stato un libro che non credo dimenticherò mai, un libro che mi è sembrato arrivare proprio al momento giusto, un libro che nasce da una storia particolare e ne racconta una bellissima e singolare.

La storia da cui nasce è in realtà un incontro, l'incontro con Olga, una donna conosciuta in internet, precisamente su facebook; un incontro favorito dalle nostre comuni passioni: l'arredamento -  un certo tipo di arredamento, fatto di cose semplici, vissute, magari di recupero -  il senso della bellezza, la poesie delle piccole cose, la narrazione dei dettagli che ci sono in un piccolo magari apparentemente insignificante momento...
Olga vive in una casa bellissima, piena di fascino, una casa dove ogni oggetto ha una storia e ogni stagione trova la sua naturale collocazione.
E proprio chiacchierando con lei, osservando le foto della sua casa, dei suoi animali, dei suoi amici, dei luoghi che visita, mi sono imbattuta più volte nelle foto di una casa particolarissima, che lei chiama la casetta nella selva.


La casetta nella selva è immersa in un giardino favoloso, circondata da folti boschi, a mezza costa su una collina da cui si vede il mare. Dalle foto scattate da Olga durante le sue visite alla casa potevo vederne le stanze, i fiori che la circondano, la splendida vista. Potevo a volte vedere anche chi a quel luogo dà anima e vita, ovvero la sua abitante, una cara amica di Olga. Nel tempo, sempre più interessata alla casa e a chi la abita, ho scoperto che la donna della selva si chiama Nicla. E che ha scritto un libro. Che proprio di questa casa racconta.
Potevo farmelo sfuggire?
Ho chiesto a Olga il titolo, e il giorno successivo (eravamo agli inizi dello scorso Dicembre) il libro era già in viaggio pronto a raggiungermi.
Appena arrivato l'ho sfogliato e già solo dall'incipit ho deciso che lo avrei letto subito, abbandonando per il momento la lettura in corso.
E così ho fatto.

Ma non immaginavo quanto questa lettura mi avrebbe avvolto, ammaliato, condotto come un pifferaio magico.
E ora vi dico perché.


Perché racconta una storia vera (io amo le storie vere).
Perché la racconta senza fronzoli o pompose celebrazioni, ma con semplicità, narrando i fatti così come sono avvenuti. Nel bene e nel male.
Perché racconta di un grande, grandissimo amore: quello di una donna per un luogo, per una casa.
Perché quella casa era completamente in rovina, abbandonata e circondata dai rovi come una bella addormentata (davvero nel bosco!) ma l'amore innato che la donna ha provato per lei l'ha risvegliata dal suo lungo sonno.
Per tutti i segni che Nicla ci insegna a riconoscere: un lembo di gonna strappata, la vista di un'isola particolare, certi numeri.
Perchè Nicla è divertente e divertita nel narrare.
Perché il suo è un bell'italiano elegante, con una piccola punta di antico così piacevole che sembra quasi di sentire una narrazione orale.


Perché narra di animali, di alberi, di vento, di tramonti e di stelle.
Perché è un ottimo libro con cui iniziare l'anno.
Perché Nicla è una donna con un'incredibile forza interiore che sa trasmettere.
Perchè Nicla sa fare tutto (moltissimo lo ha imparato strada facendo): cuce, cucina, dipinge, taglia la legna, costruisce steccati, trasforma i frutti della terra, fa sbocciare fiori, parla con gli alberi e con gli animali curandoli, conosce l'animo delle persone (e sa curare anche queste).
Perché ha un grandissimo coraggio e da ogni pagina di questo libro ci dice che veramente, ma proprio davvero davvero, TUTTO è possibile.

E la sua storia ne è la più semplice dimostrazione.


È per tutti questi motivi, e mille altri ancora che magari sarete voi a trovare, che consiglio a tutti questa lettura. A tutti indistintamente per la bellezza che dona.

Specialmente la consiglio a chi ha un sogno ma pensa di non avere il coraggio o i mezzi o la forza per realizzarlo.

Soprattutto buonumore- Nicla Menchi - Nerbini editore.


http://www.amazon.it/gp/product/8864340130?ie=UTF8&camp=3370&creativeASIN=8864340130&linkCode=xm2&tag=httpalberocas-21


(le immagini sono tratte dal sito casettadelleselve.it)


707 - La promessa - nuovo dipinto

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http://www.tizianarinaldi.it/tiziana_rinaldi__000031.htm
Il cuore dell'inverno cela una promessa.
Che a volte appare, come per magia, sui tronchi degli alberi.

***

La promessa, cm 30x30, dipinto con tecnica mista su legno, da oggi disponibile nel mio shop.

Un abbraccio e buoni giorni d'inverno a voi :)


708 - Ninablu, Miro e altri amici

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Le tenevo in agguato, pronta a mostrarle senza mai trovarne il modo. Una manciata di foto che mi avete mandato, che ritraggono Ninablu, Miro e altri amici sorpresi qua e là. 
Quale momento migliore che un molto, molto piovoso Sabato mattina?

Cominciamo proprio con Ninabluprotagonista della vetrina della libreria StileLibero di Foggia.
Posa in pompamagna sulla sedia appositamente realizzata per lei da Maristella Forcella.


E vogliamo parlare di quanto mi mette allegria vedere queste manine amiche di Miro



Qui invece Miro stesso occhieggia e si mette in posa in una libreria di Bologna (Libreria Coop, via Orefici)


Sempre da Maristella Forcella, una sedia realizzata con le mie donne che lei definisce "Dagli occhi grandi". 



E infine l'interpretazione del mio dipinto Il canto del bosco, effettuata con collage di carta, cartoncino e stoffa, da Leila, Yuxing e Martina. Non so quanti anni abbiano, non so a che scuola appartengano... Ma mi piace pensarli al lavoro, concentrati, mentre osservano, ritagliano, incollano un inverno tuttomio, che così facendo diventa nostro.

Grazie a voi che, carissimi, avete avuto il pensiero di inviarmi queste immagini. 
Un abbraccio circolare, e alla prossima :)

709 - Dodici foto tra un anno e l'altro (e un bottone chiamato Pin.it)

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Anche queste immagini, come le precedenti erano in paziente attesa :)
Sono foto scattate a Porto Santo Stefano nei giorni successivi al Natale. 
Per racontare una breve storia  fatta solo di immagini (più una domanda finale).













La colonna sonora, non so se è riuscita ad arrivarvi, era composta quasi per intero da sciabordio di onde, grida di gabbiani (nella terza foto fortissimi!), qualche folata di vento, e molto, molto silenzio. Il silenzio tipico di un paese di mare nei giorni dell'inverno, specie verso sera. 
L'atmosfera invece era fatta di umido, di sale, di attese, di passi, molti molti passi. 
Specie verso sera :)

La domanda invece è questa: qualcuno conosce il nome dell'albero nell'ottava foto?  

***

Dimenticavo :)
Non so se lo avete notato, ho inserito il bottone pin-it  sulle immagini di questo blog.
Passando il mouse su ognuna, lo vedrete apparire in alto a destra sulla foto stessa. Cliccandoci sopra, sarà possibile condividere con grande facilità l'immagine stessa su Pinterest.
Pinterestè per me un bellissimo passatempo creativo, trovo che facilitarne l'uso, sia cosa buona :)

Confesso che avevo un po' di timore per l'aspetto tecnico della faccenda, dovendo andare ad operare nell'html del blog, che per me corrisponde al saper leggere l'aramaico.
Dopo qualche ricerca on line sono però approdata a questo bellissimo tutorial del bolg Home Shabby Home  che mi ha guidato passo passo con chiarezza e semplicità.
Lo segnalo con piacere, ringraziando la sua autrice per la condivisione.

Come sempre grazie per aver passeggiato con me, e alla prossima!

710 - Una ragazza e il suo gatto - quattro nuovi dipinti qui da me

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Ognuno cerca il suo gatto.
Era il titolo di un film, vero? Sì, ricordavo bene.
Un film di qualche anno fa, tutto parigino, insolito e divertente, nel quale la protagonista, Chloé,  durante la disperata ricerca del suo gatto smarrito, trova molto altro.

Che c'entra con noi? Niente :)
Inserendo queste quattro immagini mi è tornato in mente.


Come le gemme in Febbraio


Il mio silenzio e il tuo


Dire i segreti


Quello che non si riesce a vedere


Come penso abbiate capito ci sono qui quattro nuovi dipinti originali, appartenenti alla serie "Donne, gatti, fiori, tè".
Misurano cm 20x20, sono dipinti con tecnica mista su legno, e da oggi disponibili nel mio shop.

Ognuno cerca il suo gatto.
State cercando anche voi il vostro?
Beh, magari è qui da me... :)



711 - Primavera silenziosa :)

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Più di un mese senza aggiornare questo spazio, senza dare notizie di me! Mai successo prima :)
Ma penso sia normale anche questo... Seguendo il nostro istinto e la nostra naturalità alternare momenti in cui si è più portati verso l'esterno ad altri in cui prevale la vita interiore e il dialogo è tra noi e noi stesse. Questo è un momento così, in cui evidentemente sono meno portata a condividere. Ma la macchina fotografica è sempre con me mentre passeggio, e la primavera pare essere qui, seppure fresca, piovosa e... silenziosa :)
Un abbraccio a tutte voi, che pure nel silenzio, passeggiate con me.

***











712 - Sera di primavera

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Quelle sere lunghe, azzurrine.
In cui ti giri pensando ad altro, e vieni catturata dal mondo là fuori, e senti che ti chiama.
Sulla mia finestra ancora un segno d'inverno, dono di una cara amica. Lo tengo lì, oltre che per affetto, anche perché fatico sempre un po'  ad uscire dalla stagione delle brume e del freddo, devo tenere con me qualcosa che me le ricordi. Ma in queste sere, queste sere azzurre punteggiate di fiori gialli, è il momento di fare il passo, varcare la soglia e lasciarsi avvolgere dal mondo che rinasce.
Buona serata a voi!
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